PARERE: | La CQAP esprimendo un apprezzamento di fondo sul progetto presentato dal settore mobilità del Dipartimento Qualità della Città del Comune di Bologna ritiene di suggerire un approfondimento del tema in particolare su queste due questioni:
1. Piano di localizzazione delle postazioni.
Il piano prevede che in fase di avvio le postazioni siano localizzate principalmente nel centro storico e in prossimità della stazione FS e delle fermate del trasporto pubblico, in prossimità dei parcheggi, dell’università e degli altri attrattori.
Tale previsione porta ad una distribuzione che copre in modo sufficientemente omogeneo il centro storico tenendo conto dell’area servita dalla postazione (raggio m.150), con qualche eccezione fuori dal centro storico in corrispondenza della nuova sede comunale, delle principali sedi ospedaliere e di qualche altro attrattore come la stazione veneta.
Il piano prevede poi che successivamente il servizio potrà essere allargato ad altre zone.
Il piano dimentica completamente La Fiera e, soprattutto, le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano già in funzione (Es: Borgo Panigale, San Ruffillo, Casteldebole, Corticella, Rimesse, Zanolini, Santa Rita, Via Larga, Roveri ), quelle in corso di realizzazione (Es: Mazzini), e quelle di prossima realizzazione ( Es: San Vitale)
Nello stesso tempo il piano non sembra assegnare una gerarchia nella intensità d’uso alle diverse postazioni secondo una strategia che dovrebbe tenere conto del tipo di utilizzatore cui il servizio si rivolge.
Se questo utilizzatore fosse in particolare l’utilizzatore della città (studenti fuori sede, e altri city users) le postazioni andrebbero intensificate prioritariamente anche per numero proprio lungo percorsi privilegiati (Stazione centrale, stazioni SFM, Università, Fiera, Sedi ospedaliere, etc.). Inoltre si dovrebbe tenere conto che in alcuni luoghi una postazione di 10/15 biciclette potrebbe essere assolutamente insufficiente.
Il piano delle localizzazioni potrebbe allora modificarsi secondo direttrici più chiare e strategiche, anche in considerazione della rete delle piste ciclabili esistenti o in progetto, prevedendo poi di allargare successivamente il servizio ad altre zone (anche del centro storico) che ne verrebbero escluse in un primo momento.
A tale proposito sarebbe anche opportuno che il piano anticipasse anche fasi successive di attuazione e di potenziamento del servizio secondo le previsioni dei nuovi assetti urbani previsti dal PSC in particolare legati allo sviluppo del SFM e delle nuove sedi universitarie (es: Lazzaretto).
Infine la CQAP invita a far sì che sia l’attuazione del piano già proposto, che l’eventuale approfondimento per una diversa localizzazione, come suggerito, non vengano in alcun modo condizionati da logiche di mantenimento dei posti auto esistenti in quanto in ogni modo devono prevalere la razionalità e la qualità del nuovo servizio.
2. Qualità della postazione
Un approfondimento specifico va fatto oltre che sulla qualità complessiva dell’inserimento specifico delle singole postazioni nelle diverse situazioni urbane, come già il progetto prevede, sulla qualità e tipologia dell’arredo urbano che potrebbe integrare le apparecchiature specifiche (totem, rastrelliere) a secondo dei casi e delle esigenze, e sulla coerenza del “design” di queste postazioni con questi oggetti.
In alcuni casi infatti le postazioni potrebbero essere l’occasione per dotare alcuni spazi urbani di nuove dotazioni: Segnaletica tradizionale o automatizzata, Meccanismi di richiesta di aiuto, Sistemi automatici di richiesta di informazioni, Supporti per messaggi pubblicitari sia tradizionali che automatizzati, Sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti di piccola dimensione, portacenere, etc., Dogy Box, etc..
A tale proposito si ricorda che la CQAP, anche a supporto delle proposte a suo tempo avanzate dal Gruppo di Esperti per la qualità urbana, ha sempre auspicato l’avvio di un progetto complessivo per la qualità dello spazio pubblico.
In tali proposte il GDE aveva avanzato anche l’ipotesi di un concorso nazionale ed internazionale che si ponesse come obiettivo quello di dotare Bologna di un sistema di arredo urbano, di grande impatto visivo e qualitativo che identificasse la città e che permettesse una facile ed immediata riconoscibilità dello specifico contesto urbano bolognese.
Avrebbe dovuto trattarsi di un “sistema di oggetti”, del tipo di quelli sopra elencati per le postazioni, componibili fra di loro, da potersi usare in molteplici situazioni secondo le destinazioni e l’uso necessario, sia nel Centro storico che nel resto della città, così come negli spazi costruiti che in quelli aperti, nei parchi etc.
Un progetto di questo tipo, che andrebbe rilanciato se non altro nel suo obiettivo di fondo di riqualificazione dello spazio pubblico, non può non coinvolgere naturalmente le postazioni del Bike Sharing. Anche se i due progetti potrebbero non coincidere nei tempi, vale la pena di considerare almeno fin d’ora le possibili altre funzioni cui destinare eventualmente le postazioni se non altro per dimensionarle di conseguenza. |