PARERE: | La Commissione, esaminata la documentazione presentata, ricorda che il progetto deve attenersi a quanto indicato all'art. 94 delle Norme di Principio del vigente R.E., in particolare per quanto riguarda la metodologia d'intervento. Di conseguenza, trattandosi di risanamento conservativo l'intervento deve essere documentato da un'analisi storico-morfologica che individui gli elementi originali e gli assetti distributivi cui fare riferimento. Si dà per scontato che è l'analisi storico-morfologica ad indirizzare le scelte progettuali e ad individuare le parti dei manufatti da conservare o possibili modifiche sulla base della loro rilevanza e qualità storica.
A tal proposito si ricorda che la Commissione e gli uffici tecnici hanno approfondito cosa deve intendersi per analisi storico-morfologica e per maggior chiarezza si allega tale chiarimento(*).
Tale indicazione riguarda sia i volumi edificati che lo spazio esterno interessato dall'intervento.
Si ricorda, infine, la necessità d'integrare la documentazione con la relazione paesaggistica.
(*) L’analisi storico – morfologica prevista all’art. 93 delle Norme di Principio del Regolamento Edilizio, in vigore dall’11 aprile 2005, è da ritenersi un documento fondamentale per la comprensione del processo di trasformazione che l’organismo edilizio, oggetto di intervento, ha subito nel tempo.
Per tale ragione i progetti che interessano edifici classificati 1a, 1b, 2a, (anche di carattere rurale) devono contenere una documentazione grafica in cui sia messa in evidenza la struttura originaria dell’edificio o dell’unità edilizia, riportando qualsiasi traccia o elemento architettonico palese, o recuperato attraverso uno specifico sondaggio, che consenta una lettura della tipologia originale, con le eventuali sovrapposizioni e trasformazioni postume, e in caso di intervento sull’intero edificio, una lettura della sua morfologia originaria.
A corredo di tale analisi occorre presentare:
1. la documentazione catastale (qualora esistente) fino al periodo dello Stato Pontificio, antiche stampe, fotografie d’epoca, documenti d’archivio, foto aeree, rilievi antichi, ecc.;
2. il rilievo delle finiture interne ed esterne, con indicazione delle pavimentazioni, dei rivestimenti, degli infissi, delle ringhiere, dei materiali usati per le soglie e i davanzali, per capire il grado di alterazione subita (se esistente) e alle volte per datare gli interventi postumi;
3. il rilievo dei materiali impiegati per le strutture portanti e di ogni elemento particolare qualificante lo spazio dell’interno, dell’esterno e dell’insieme. |