PARERE: | La CQAP sentita l’introduzione dell’Arch. Francesco Evangelisti e l’illustrazione del capogruppo di progettazione del PP Arch. Piero Sartogo in data 14/06/06, alla luce dei successivi approfondimenti e della discussione tenuta nella seduta del 21/06/06, considerato che gli apprezzabili aggiustamenti e le altrettanto apprezzabili modifiche apportate al progetto vincitore del concorso con il contributo della attuale Amministrazione, per adeguarlo maggiormente ad alcuni vincoli del contesto, non ne modificano sostanzialmente il valore e la qualità originale, non può che far propri gli esiti del concorso ed esprimere pertanto parere favorevole.
La commissione, al fine comunque di fornire un contributo all’avanzamento della progettazione ancora in corso, avanza le seguenti riflessioni:
1. Il progetto vincitore del concorso teneva conto di un assetto del trasporto pubblico che si è modificato nel tempo con l’eliminazione della linea metropolitana “Stazione-Aeroporto” che attraversava tutto il comparto, la sua sostituzione con una linea di “people-mover” ed il potenziamento delle due fermate del Servizio Ferroviario Metropolitano, quella di via Zanardi e quella dei Prati di Caparra, ai margini del comparto.
Questo nuovo assetto porta naturali ricadute sul progetto che andrebbero ulteriormente approfondite.
A tale proposito si fa riferimento all’importante dibattito sviluppatosi anche a Bologna intorno a tutto il tema della mobilità e su come proprio i nodi di interscambio fra mobilità pubblica e mobilità privata debbono diventare i luoghi privilegiati per le nuove centralità urbane.
Il tale senso, pur dando per scontata la difficoltà di riconfigurare il PP rispetto ad un eventuale recepimento completo di questo obiettivo, si ritiene che almeno i percorsi previsti per il collegamento con le due fermate del SFM, attualmente trattati come semplici percorsi coperti, andrebbero maggiormente strutturati e valorizzati evitando le cesure che comportano su questi collegamenti gli attraversamenti della viabilità limitrofa.
In particolare si vuole segnalare l’esigenza di assegnare alla fermata del “people-mover” un ruolo ed un’importanza superiore a quelli previsti attualmente dal progetto, in quanto questo sistema di mobilità pubblica sarà destinato alla più alta frequentazione, vista l’importanza che essa assumerà nel collegamento rapido e diretto fra la stazione e le sedi universitarie ospitate nel comparto.
Si tratterebbe quindi di valorizzare maggiormente lo spazio già destinato ad accoglierne la fermata, potenziando anche funzionalmente i collegamenti pedonali e ciclabili con l’insieme dell’intervento ed in particolare con gli edifici universitari.
2. Pur apprezzando l’impianto complessivo degli spazi verdi del comparto e la loro funzione centrale nell’impianto generale, si segnala che alcune preesistenze di grande importanza ambientale e paesaggistica non vengono sufficientemente valorizzate nel progetto. In particolare si segnala che la “Canaletta della Ghisiliera”, che gli studi preparatori del quadro conoscitivo del PSC in corso di definizione, individuano come un vero e proprio “corridoio ecologico” ed "inserto verde", ha nel progetto una funzione marginale. L’attenta rivisitazione di questo tema dovrà riguardare un po’ tutto l’impianto del verde, non nel suo aspetto generale, ma nella sua più precisa definizione, ad esempio, delle essenze vegetali da utilizzarsi che non appaiono ancora sufficientemente articolate ed approfondite specialmente nel loro valore paesaggistico e nel loro rapporto con gli spazi aperti circostanti, in particolare con l'ambito del previsto Parco Lungoreno.
3. Importante appare nell’assetto compositivo generale il sistema delle “torri” che struttura tutto il comparto e gli assicura una sua identità e riconoscibilità. Proprio per l’importanza di questo sistema si riterrebbe opportuno riconsiderare con grande attenzione la collocazione di alcune di esse , specie quelle più esterne all’impianto urbano, per il loro impatto sul paesaggio circostante e nel contesto più ampio.
In particolare questo approfondimento dovrebbe riguardare la collocazione di alcune “torri” nei riguardi di alcune preesistenze coma la già richiamata “Canaletta della Ghisiliera” e dei nodi di interscambio fra mobilità pubblica e privata specialmente per quanto riguarda le due fermate del SFM esterne al comparto.
La collocazione delle "torri" andrà naturalmente valutata anche alla luce del disturbo acustico provocato dalle infrastrutture viarie evitando o riducendo al minimo la conseguente presenza di barriere acustiche sulle stesse.
4. L’inevitabile necessità di tenere in grande considerazione le prestazioni dell’intervento sul piano dell’efficienza energetica generale esige di arrivare al più presto possibile ad assumere alcune decisioni fondamentali per quanto riguarda il sistema di riscaldamento e di raffrescamento degli edifici che non sono ancora precisate. Si condivide a tale proposito la scelta di fornire comunque ogni edificio di un impianto unico di riscaldamento, anche in vista di una futura dotazione di produzione unica per tutto il comparto, e si chiede di specificare che la stessa cosa deve valere anche per il raffrescamento estivo.
Il PP però non può lasciare in sospeso l’eventualità di un impianto unico per tutto il comparto od il suo collegamento con impianti di dimensione e livello anche superiori (es. Teleriscaldamento dall’esterno del comparto stesso) in quanto la presenza, ad esempio, di un impianto di cogenerazione interno al comparto non sarebbe irrilevante non solo sul piano della sua infrastrutturazione tecnologica ma anche delle conseguenze ambientali e compositive della collocazione del manufatto relativo. Nello stesso tempo questa decisione porterebbe ad escludere la necessità di prevedere sulle singole coperture la presenza di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria ad integrazione dei singoli impianti.
E' evidente che la scelta in particolare di un sistema di teleriscaldamento a servizio di un più ampio quadrante urbano riguarda direttamente scelte di competenza diretta dell'Amministrazione e ad essa quindi si rimanda ogni sollecitazione.
5. Il precedente richiamo ai pannelli solari apre il tema del trattamento delle coperture degli edifici. Il tema è di grande importanza per il suo significato nel paesaggio urbano complessivo ed in quello che verrà percepito specie dai piani alti del gran numero di “torri” presenti nell’intervento. A tale proposito si chiede quindi che il PP stabilisca precisi indirizzi compositivi ed architettonici per il modo con cui i progetti dei singoli edifici dovranno affrontare i tetti. Nell’occasione ci si dovrà riferire particolarmente alla auspicabile presenza di tetti verdi, alla presenza di pannelli solari o fotovoltaici e di tutte quelle apparecchiature impiantistiche che potrebbero trovare collocazione in copertura.
6. Sempre a proposito di infrastrutture tecnologiche si chiede una maggiore attenzione del PP a tutto il tema dello smaltimento dei rifiuti prevedendo quantomeno l’uso sistematico di “isole ecologiche” del tipo a scomparsa come quelle già presenti a Bologna. In realtà, visti i tempi di realizzazione dell’intervento, sarebbe di grande interesse fare un salto in avanti ed esplorare nuove tecnologie, già in fase sperimentale in altre città europee, che prevedono, ad esempio, sistemi di smaltimento dei rifiuti con canalizzazioni a spinta pneumatica con gli evidenti vantaggi ambientali e funzionali che essi comportano.
7. L’intervento è fortemente penalizzato dalla presenza di importanti infrastrutture viarie. Senza entrare nel merito della necessità di queste infrastrutture specie rispetto al loro ruolo a favore della mobilità pubblica e, soprattutto, privata su gomma, in quanto questa è questione che riguarda scelte di livello superiore a quello del PP, si chiede che comunque tali infrastrutture vengano considerate anche per la loro qualità architettonica e paesaggistica. A tale riguardo si sollevano forti preoccupazioni sull'impatto anche visivo che comporterà il sistema di barriere acustiche previste per attenuare il disturbo provocato in particolare sulla residenza dalla presenza di queste infrastrutture. Si chiede pertanto che il PP contenga anche espliciti indirizzi in tale direzione. Lo stesso suggerimento vale per tutto il sistema delle “percorrenze” meccaniche, ciclabili e pedonali.
8. Un progetto di tale ampiezza e complessità non può essere inteso naturalmente come un unico e simultaneo progetto di architettura, ma come un grande progetto urbano che deve durare nel tempo e che di conseguenza è obbligato a confrontarsi col tempo. Per tale ragione pare indispensabile un approfondimento del tema che prefigurasse le fasi ipotizzabili degli interventi, anche in coerenza con una possibile tempistica di quanto avverrà all’esterno del comparto con particolare riferimento all’assetto della mobilità pubblica ed ai possibili scenari che si potranno configurare di conseguenza. Sulla base di questi scenari si dovrebbero fissare le priorità inderogabili ed i possibili margini di flessibilità consentiti dagli obiettivi del PP. Su questa questione si auspica un conseguente approfondimento da parte dell'Amministrazione in collegamento con i progettisti del PP. |