PARERE: | La Commissione, per potersi esprimere in via definitiva, ritiene che il progetto presentato debba contenere informazioni relative alla destinazione dell’edificio 20, ai sistemi di produzione dell’energia che s’intendono proporre per l’intero comparto ed alla definizione dei caratteri e delle funzioni dell’asse nord-sud.
Rileva fin da ora come elemento critico la mancata conformità tra i contenuti di quanto previsto nel progetto vincitore del concorso e quello proposto, come meglio esplicitato nella trattazione seguente, alla quale si rimanda per un’analisi articolata dei temi di progetto e conseguenti concrete indicazioni.
Densità fondiaria / vuoti e pieni
Preliminarmente si nota un'attenuazione di alcuni elementi significativi caratterizzanti gli elaborati progettuali di concorso. Si esprime perplessità in merito al rapporto tra nuove costruzioni e aree verdi che appaiono per lo più come aree residuali degli edifici piuttosto che tessuto connettivo fondante dell'intervento; l'espansione diffusa all'interno del comparto non pare infatti cogliere l'opportunità della creazione di un grande parco pubblico nel settore ovest, così come non sviluppa una gerarchia degli spazi aperti a diversa funzione e fruizione, sia per i residenti del nuovo insediamento che per l'attiguo quartiere della Bolognina, in forte carenza di piazze, spazi pubblici ed aree verdi collettive di dimensioni significative; si ricorda che il desiderio di questi spazi è esplicitato nei primi tre punti dei risultati del processo di progettazione partecipata intrapreso da Comune, Quartiere, Associazioni e Comitati del territorio locale (rif. Bando di Concorso, “5. Il Laboratorio Bolognina Est: esiti e indicazioni per la redazione del Masterplan”, pp. 36-39).
L'impianto insediativo ed il rapporto vuoti-pieni esistente viene riconosciuto da questa Commissione quale elemento fondamentale del tessuto dell'area (i.e., vedi anche B.02.01_Documentazione fotografica degli spazi esterni, p. 3): il suo rispetto preserverebbe la memoria dei luoghi e rafforzerebbe il carattere di "cittadella" all'interno di tessuti urbani significativamente differenti. Rispetto alle intenzioni espresse dal progetto vincitore del concorso, lo sviluppo appare moderare, compromettere e talvolta negare alcuni dei suoi principi fondativi.
Nuove costruzioni
Si nota lo spostamento e l'innalzamento di alcuni nuovi fabbricati rispetto al progetto vincitore. In particolare, la Commissione ritiene che i due nuovi edifici multi-piano (di cui uno traslato da via Stalingrado e sopraelevato), ora collocati in posizione semi-baricentrica al comparto lungo l'asse est-ovest, risultino in evidente contrasto con i principi del progetto vincitore: l'attuale layout pare introdurre elementi dissonanti rispetto al carattere di insediamento diffuso a padiglione che caratterizzava percezione ed uso del nuovo percorso est-ovest, interrompendo la continuità della matrice paesaggistica più significativa: il lato nord dell'asse tra via Stalingrado e via Ferrarese, completamente aperto sul verde nella precedente soluzione progettuale.
Formalmente, i due nuovi edifici introducono inoltre un forte elemento di simmetria, quasi un “portale”, apparentemente stonato rispetto al tessuto circostante nel suo assetto planimetrico, volumetrico e paesaggistico.
Verde lineare sud-nord
L'asse connettivo verde in direzione nord-sud ("parco lineare", rif. A.01, cit., p.8) appare quasi illeggibile nelle ultime planimetrie rispetto al progetto vincitore del concorso che invece evidenziava un'importante matrice paesaggistica, con attenzione anche alle sistemazioni lineari a verde. L'integrazione con il giardino esistente a sud sembra ignorato, non adeguatamente risolto o peggiorato rispetto alle intenzioni concorsuali, con particolare riferimento alla "barriera" di parcheggi a raso lungo l'intero perimetro sud del comparto quale elemento di separazione fisica e percettiva tra il verde dell'ex-caserma ed il giardino esistente.
Analogamente, lo sviluppo di strategie di rafforzamento della "spina verde" nord-sud a scala urbana (rif. A.01, cit., p. 48) appare relegato a livello puramente teorico. Si sottolinea come matrice verde ed integrazione paesaggistica fossero esplicitate nelle linee-guida nate dai laboratori di progettazione partecipata (Bando di Concorso, cit., pp. 36-39).
Densità verde
In genere, lo sviluppo progettuale sembra diminuire significativamente la presenza di verde nell'intero comparto, relegando l’inserimento di elementi arborei ed arbustivi a ornamento di spazi per lo più residuali, senza una forte valenza paesaggistica, ecologica ed ambientale In particolare il verde nell'area scolastica appare come una semplice alberatura del parcheggio (peraltro normativamente obbligatoria) rispetto alla grande fascia boscata/parco perimetrale prevista in sede di concorso. Speciale cura dovrà essere riservata alla coesistenza del parcheggio interrato con il "common" sud-ovest.
Edifici esistenti a vocazione industriale (silos, complesso frigorifero [?])
Riconoscendone pregio ed originalità, si sottolinea l'importanza di avanzare proposte alternative -- anche macro-progettuali -- al fine di indirizzarne usi e strategie di conservazione, riuso e reinterpretazione compatibili con la rigenerazione funzionale dell'area ed i vincoli sovraordinati di tutela. Ad esempio, la destinazione residenziale (rif. A.01, cit., p. 53) potrebbe non risultare idonea.
Flessibilità del modello insediativo ("Forme dell'abitare contemporaneo")
Apprezzando l'intenzione, in assenza di elaborati grafici meta-progettuali si auspica un approfondimento finalizzato ad una reale implementazione di nuovi modelli abitativi capaci simultaneamente di cogliere: 1. il potenziale dei grandi spazi indivisi della maggior parte dei padiglioni esistenti; 2. l'opportunità di riservarne parte a tutta altezza quali spazi collettivi coperti capaci di arricchire le strategie progettuali già previste nelle aree esterne: l'estensione dello spazio pubblico all'aria aperta in forma di piazze (coperte e non), la permeabilità e convivenza pubblica/semi-pubblica/privata, la flessibilità d'uso e trasformazione futura, la vocazione sociale ed il "carattere collettivo e cooperativo" (cit. A.01, ibid., p. 52) quale elemento fondante dell'intero progetto. Anche in questo caso, si ricordano le linee-guida della progettazione partecipata quale opportunità per attivare la vitalità del quartiere e innescare processi d'interazione sociale rari in tutti i quartieri limitrofi al comparto: “Il sistema degli spazi pubblici trova una parte del suo completamento nel disegno della ex Caserma Sani, con particolare riferimento agli spazi aperti (piazza); [...] La densità urbana deve essere coniugata con il sistema del commercio ai piani terra già diffuso alla Bolognina e caratterizzato da esercizi commerciali di qualità" (Bando di Concorso, cit., p. 38).
Viabilità e parcheggi
Anche in questo caso l'approfondimento del progetto peggiora, a parere della CQAP, l'impostazione della proposta vincitrice. Si sottolinea come i flussi di traffico da e per il comparto, una volta completamente attuato, siano certamente molto significativi e, da qui, la necessità di approfondire le scelte progettuali operate in tema di viabilità. Specificamente:
La via Stalingrado è un asse di primaria importanza nella mobilità bolognese. Anche il bando di concorso ne evidenziava la centralità. La soluzione viabilistica proposta prevede l'innesto sulla via Stalingrado di due strade provenienti dal comparto a poca distanza l'una dall'altra. L'immissione avviene tramite corsie di decelerazione in entrata e di accelerazione in uscita che, di fatto, occupano un'intera corsia della via Stalingrado, riducendola a due sole corsie nella carreggiata verso il centro. Si ritiene fondamentale che, qualora dovesse essere confermata questa viabilità, le corsie vengano ricavate all'interno del perimetro del comparto. Il progetto vincitore del concorso prevedeva un solo innesto sulla via Stalingrado ed un accesso verso un parcheggio pubblico sulla viabilità secondaria di via Parri. Tale soluzione sarebbe sicuramente da preferire.
Si evidenzia inoltre come sia molto contorto l'accesso al comparto in provenienza dal centro e l'uscita dal comparto per coloro diretti a Nord; sebbene esterno all'area ed alle competenze di progetto, tali aspetti richiedono una soluzione contestuale alla riqualificazione del comparto, auspicandone la soluzione in concerto con gli Uffici Comunali competenti in materia Mobilità e Traffico.
Difficoltoso appare anche l'innesto della viabilità di comparto sulla via Ferrarese. In questo caso è previsto un semplice incrocio a T con stop per chi proviene dall'interno del comparto, soluzione che andrebbe certamente migliorata in sede di approfondimento del progetto.
Per quanto riguarda i parcheggi pubblici, si evidenzia come gli stessi siano stati concentrati principalmente in corrispondenza della scuola. Un secondo parcheggio è posizionato nel settore Nord-Est ed un terzo lungo l'intero perimetro sud, come già citato nel precedente capitolo “Verde lineare”. Nel resto del comparto i parcheggi pubblici sono praticamente assenti. Si riterrebbe corretto un approfondimento volto ad una maggiore uniformità di distribuzione dei parcheggi pubblici sull'intero comparto, nonché una maggiore accuratezza nella progettazione di quelli già previsti come già esplicitato in merito all'interfaccia tra comparto e giardino esistente a sud. Tuttavia, si ritiene che la riconsiderazione dei parcheggi debba avvenire secondo modalità espresse in sede di concorso, ovvero con la diffusione di parcheggi interrati proposti dal progetto vincitore e successivamente eliminati o sensibilmente ridotti in fase di sviluppo progettuale.
Infine si esprimono riserve in merito alla soluzione viabilistica dell'asse Est-Ovest interno. La relazione di accompagnamento al progetto dichiara che non sarà consentita la permeabilità carrabile interna fra la Via Stalingrado e la Via Ferrarese. In realtà la soluzione proposta prevede solo alcuni fittoni che impediscono il transito carrabile; in quel punto l'importante percorso ciclo-pedonale Nord-Sud viene interrotto riducendolo ad un attraversamento pedonale. Si ritiene che debba essere adottata una soluzione più forte a salvaguardia della continuità pedonale di tale percorso, consentendo l'attraversamento carrabile solo in casi di urgenza (VV.F., Ambulanze, ecc.). Si sottolinea come i diagrammi di accompagnamento del progetto vincitore mostravano chiaramente come i due accessi da Est e Ovest non fossero comunicanti, a garanzia della natura prevalentemente non carrabile dell'area; la Commissione auspica pertanto una decisa soluzione progettuale volta ad escludere il rischio dell'apertura al traffico carrabile passante nelle fasi successive o nel corto/medio-termine a progetto realizzato.
Per quanto attiene gli aspetti tecnici, si ritiene possano essere rimandati alle modalità proprie ed usuali dell'ufficio comunale di riferimento.
Energia e acqua
Dalla relazione generale non si evince una proposta organica per la sostenibilità energetica; vi sono solo generiche dichiarazioni di principio:
pag. 7: “per quanto riguarda l’ambito energetico verranno adottate tutte le misure per la sostenibilità”;
pag. 57: “si propone l’utilizzo di pannelli solari per diminuire il consumo di energia”.
Un intervento di queste dimensioni dovrebbe essere fondato su un progetto energetico complessivo e innovativo, con l’uso esteso di fonti energetiche rinnovabili e forse una centralizzazione degli impianti. Non si individuano negli elaborati elementi significativi in tal senso. E’ interessante ricordare a questo proposito che nell’ambito della caserma esisteva anche una centrale elettrica per l’alimentazione del complesso *** + OPPORTUNITA' CENTRALE TERMOFRIGORIFERA DI TELERISCALDAMENTO PRESENTE IN FIERA. Un quartiere in cui si articolano usi diversi e integrati dovrebbe rivelare una strategia definita in questa direzione.
Il tema “acqua” pare trascurato: si fa accenno a un recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione degli spazi verdi. Tuttavia non è previsto uno specchio d’acqua, alimentato da acque meteoriche e reflui depurati, che promuova la biodiversità, equilibri il microclima, arricchisca il paesaggio del luogo e rappresenti un elemento ludico per bambini e adulti (si veda per esempio l’esperienza di Potsdamer Platz a Berlino o il Parco André Citroën a Parigi, ma anche il vicino parco di Corticella con il laghetto che ospita varie specie di pesci e di uccelli acquatici).
L’uso estensivo del colore rosso, con un facile richiamo a uno degli appellativi di Bologna, non pare particolarmente adatto a mitigare le torride giornate estive del luglio bolognese, né si riesce a coniugare con lo spirito del luogo e la presenza degli edifici storici della caserma. Una maggiore varietà che distingua i vari usi a terra potrebbe dare una migliore leggibilità degli spazi per gli abitanti e i visitatori del quartiere.
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