PARERE: | Effettuato il sopralluogo al fabbricato di via Santa 9/c costituito da un edificio a tre livelli di cui uno interrato e due fuori terra in adiacenza ad altri lungo la pubblica via, la Commissione rileva quanto segue:
- L'edificio conserva caratteristiche storico-documentali proprie della destinazione originaria di scuderia-stalla a servizio di palazzo nobiliare, quali ad esempio: ampio vano di accesso ad androne; grande vano voltato a padiglione con unghie e catene; sottotetto monovolume con copertura lignea caratterizzata da due imponenti capriate e quattro elementi di sostegno a "cavalla" senza catene; murature perimetrali composte (pietra, sassi di fiume, mattoni). I materiali costitutivi sono principalmente quelli propri dell'epoca di costruzione ed appaiono recuperabili in un progetto che ne preveda il risanamento conservativo e la valorizzazione. Non sono presenti segni di dissesto o parti mancanti che possano suggerire collabenze e crolli.
- Si ritiene che l'edificio non possa essere oggetto di demolizione, né integrale né parziale, prescrivendo la conservazione degli elementi morfologici dominanti: le volte originali del piano terra ed interrato, le strutture principali del tetto, le facciate sulla pubblica via e sul retro; pur auspicando il mantenimento della gerarchia delle aperture ed il carattere di spontaneità delle bucature che rendono l'edificio unico nell'immediato intorno, il fronte-strada si offre alla riapertura di alcune finestre tamponate.
- Consigliando un progetto di riuso del fabbricato consono e compatibile con la morfologia del bene, si ritiene utile un approfondimento dell'analisi storico-morfologica estendendola all'evoluzione della relazione tipologico-funzionale del fabbricato con il cinquecentesco Palazzo Bonora già Hercolani, sede della Fondazione proprietaria dell'immobile; si suggerisce di approfondire lo studio del rapporto col giardino di Palazzo Bonora e degli affacci verso di esso per eventualmente proporre nuovi paradigmi di lettura e fruizione, anche solo visiva, dello spazio verde. - In vista di un auspicabile sviluppo della progettazione, la Commissione suggerisce quanto segue su alcuni aspetti puntuali: 1. Si ritiene che un approfondito studio sull'evoluzione delle tessiture murarie in corrispondenza delle nicchie presenti nel retro-facciata della pubblica via possa consentire eventuali riaperture; 2. Si rileva la presenza di un solaio in putrelle e voltine di mattoni che può essere oggetto di trasformazione; 3. Si ritiene preferibile lo sfruttamento del vano scala esistente per l'inserimento di ulteriori elementi di collegamento verticale; 4. Si suggerisce lo studio dell'articolazione dei volumi esistenti con parziali trapianature e soppalchi che consentano un aumento delle superfici utili senza interferire in modo lesivo su volte e capriate e con le bucature principali; 5. Più in generale, il recupero dell'edifico dovrà avvenire nel rispetto dei contenuti degli articoli 56 e 57 del RUE per quanto attiene materiali e preesistenze senza introdurre gli elementi fondanti dell'attuale proposta quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: allineamenti e simmetrie delle aperture di facciata alla stregua dei fronti posticci adiacenti; scansioni regolari delle bucature evidenziate da elementi marcapiano e cornici, e qualsiasi altro elemento decorativo ed ornamentale che poco o nulla ha a che vedere con la lettura dell'edificio esistente. - Per quanto attiene la rappresentazione grafica dell'edificio, in ragione del valore storico-documentale e del suo rapporto con il contesto si richiede l'estensione dei prospetti ai fabbricati limitrofi, così come una corretta rappresentazione in pianta e sezione del rapporto con il retrostante cortile e con il giardino di Palazzo Bonora, con l'auspicio di un collegamento tra i due. Una rappresentazione volumetrica tridimensionale sia della conformazione attuale che di progetto consentirebbe una migliore comprensione dei volumi in fase progettuale ed un apprezzamento delle future proposte in fase valutativa.
La Commissione riconosce l'alta finalità che esprime la Fondazione Committente dell'intervento e la sua correlazione con l'Università di Bologna che sempre agisce per la conservazione dei beni storici-architettonici e rimane disponibile per un proficuo confronto che possa portare alla valorizzazione del patrimonio edilizio nel rispetto delle norme e senza generare casi atipici che possano essere ritenuti incongrui nel confronto con altre situazioni consimili che la Commissione affronta nell'esplicazione del proprio mandato. |