PARERE: | La Commissione chiede, ai sensi dell'art. 93 delle Norme di Principio del Regolamento Edilizio, la relazione storico-morfologica allegando un documento recentemente elaborato con gli uffici tecnici che ne precisa i contenuti.(*)
Tale relazione dovrà servire ad indirizzare le scelte di progettazione e a permettere, quindi, alla Commissione di valutarne la coerenza con l'impianto preesistente.
L'analisi storico-morfologica dovrà riguardare anche il contesto circostante e l'inserimento nello stesso degli edifici in questione in modo da ritrovare anche in questo caso eventuali indicazioni per la sistemazione esterna per quanto riguarda sia percorsi, collegamenti, ecc. che impianto del verde.
Si chiede, contemporaneamente, di precisare quanto riportato nella relazione tecnica illustrativa al capitolo "Metodologia d'intervento", dove si richiama la demolizione e la fedele ricostruzione dei fabbricati che non appare evidenziato completamente dai disegni presentati, ricordando la necessità di prevedere un intervento di questo soltanto ed esclusivamente nel caso di provate e documentate possibilità alternative.
(*) L’analisi storico – morfologica prevista all’art. 93 delle Norme di Principio del Regolamento Edilizio, in vigore dall’11 aprile 2005, è da ritenersi un documento fondamentale per la comprensione del processo di trasformazione che l’organismo edilizio, oggetto di intervento, ha subito nel tempo.
Per tale ragione i progetti che interessano edifici classificati 1a, 1b, 2a, (anche di carattere rurale) devono contenere una documentazione grafica in cui sia messa in evidenza la struttura originaria dell’edificio o dell’unità edilizia, riportando qualsiasi traccia o elemento architettonico palese, o recuperato attraverso uno specifico sondaggio, che consenta una lettura della tipologia originale, con le eventuali sovrapposizioni e trasformazioni postume, e in caso di intervento sull’intero edificio, una lettura della sua morfologia originaria.
A corredo di tale analisi occorre presentare:
1. la documentazione catastale (qualora esistente) fino al periodo dello Stato Pontificio, antiche stampe, fotografie d’epoca, documenti d’archivio, foto aeree, rilievi antichi, ecc.;
2. il rilievo delle finiture interne ed esterne, con indicazione delle pavimentazioni, dei rivestimenti, degli infissi, delle ringhiere, dei materiali usati per le soglie e i davanzali, per capire il grado di alterazione subita (se esistente) e alle volte per datare gli interventi postumi;
3. il rilievo dei materiali impiegati per le strutture portanti e di ogni elemento particolare qualificante lo spazio dell’interno, dell’esterno e dell’insieme. |